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SASSI-MOLAZZANA (Garfagnana)

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Dall’1 al 31 Maggio 2022, presso il teatro di Sassi (Molazzana), si è tenuto il progetto dal titolo: “Di Ognun* ce n’è UN*”, a cura di Bianca Passaglia (pittrice, arteterapeuta, tecnico dell’animazione socio-educativa), e Gabriella Gazzetti (attrice, regista teatrale, facilitatrice sociale).

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 Tutto ha ruotato intorno ad una mostra di illustrazione per l’infanzia, dal tema: “UNICITA’”.

Alla mostra sono stati legati laboratori per bambini e riflessioni teatrali (monologhi in chiave divertente e con coinvolgimento del pubblico) sul tema proposto, tenuti dalla regista e attrice teatrale Gabriella Gazzetti.

 

La storia di questa iniziativa è nata nel mese di Marzo 2022:

Bianca Passaglia, (originaria di Pisa) e Gabriella Gazzetti (originaria di Livorno), hanno iniziato a frequentare Sassi e il territorio garfagnino.

Hanno avuto modo di visitare il teatro del paese che ha aperto loro le porte della fantasia e ispirate per dare luogo a questo progetto, legato al tema: “UNICITA’”. Unica è stata anche l’occasione di provare a ridare vita a quello che è stato il cuore della cultura e dell’aggregazione di Sassi.

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Ma che cosa vuol dire essere unici?

Una domanda apparentemente dalla facile risposta, ma come spesso succede, dietro alle cose semplici si nascondono grandi riflessioni.

La mostra è stata incentrata sulla visione personale dell’artista circa il tema proposto, con personaggi fantastici dalle storie particolari, che hanno preso vita tutte le domeniche sul palco del pittoresco teatro di Sassi grazie all’attrice Gabriella Gazzetti, attraverso riflessioni teatrali (monologhi in chiave divertente e con coinvolgimento del pubblico).

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Siamo felici ed entusiaste di ciò che siamo riuscite a costruire in pochissimi mesi, e siamo fermamente convinte che le arti salveranno il mondo :) 

Non ci fermeremo qui, abbiamo altri progetti per il piccolo e meraviglioso teatro di Sassi!

"Di Ognun* ce n'è Un*"
Il Progetto

Hanno scritto di noi...

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A questo LINK è possibile trovare un articolo che parla di me e del progetto, su ITALIA CHE CAMBIA (associazione di promozione sociale)

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La mostra, dal titolo:
"La Compagnia Patataplà"

tecnica: acrilico, matite colorate, collàge
Misure: 44x54 cm + cornice

opere originali In vendita 

E’ la storia di una stramba compagnia teatrale che da anni gira per l’Europa portando in scena i suoi unici spettacoli teatrali.

Ora sono a Praga, hanno lasciato il teatro di Sassi in mano a Dealla McCarthy, la tuttofare della compagnia di origini irlandesi. Colei che sistema, rassetta, pulisce, racconta storie, consola i cuori infranti, cucina, fa sorridere, è la mammona del gruppo.

La compagnia Patataplà predilige spettacoli a costo zero e a zero impatto ambientale: abiti cuciti a mano ricavati da tessuti riciclati, luce solare, oggetti di scena riutilizzati, trasformati e molto altro.

I componenti della compagnia sono tutti diversi e si divertono tantissimo a fare ciò che fanno. Ogni tanto discutono, ma poi torna subito la pace, discutono di nuovo e di nuovo fanno pace.

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Si vogliono un gran bene ed è questo

quel che conta.

Triplinio Sparapanzani

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Jimborso

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Patataplà

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La Signora Invisibile

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Il più giovane della compagnia. Risulta un po’ come “il piccolo di casa”. Ha spesso l’aria triste e turbata, ma in realtà gli piace molto far ridere gli altri. Indossa sempre un pigiamino a righe bianche e celesti: ne ha molti, tutti uguali. Il signor Fragola ogni settimana gliene cuce uno nuovo (vedi chi è il Signor Fragola nelle prossime storie).

Nato a Sassi, ha conosciuto qui Patataplà (vedi chi è Patataplà nella prossima storia). Hanno iniziato a lavorare assieme, ma poi Jimborso sentì forte il bisogno di dover viaggiare.

E’ stato a Londra, dove ha preso un’abitudine particolare: passeggiare per le streets con una tazzina in porcellana piena di un tè che non finisce mai.

Jimborso, nonostante la sua mole e la sua aria aggressiva, è un docile orsacchiottone, pieno di paure e legato alle abitudini che “guai a cambiarle!”, potrebbe entrare in paranoia e non uscirne più.

La fondatrice indiscussa della compagnia. Quando sembra che tutti siano sul punto di crollare o avere una crisi di nervi, lei riesce a rimettere tutto in fila, a riportare l’ordine e la disciplina.

Patataplà è una grossa patata, da cui sono nati tanti patatini. La mattina lavora con la compagnia e il pomeriggio vaga per le sue terre alla ricerca di fiori di patate.

C’è, non c’è?

E’ sempre un mistero capire se è presente o no. Non parla, non si vede. Ti  accorgi della sua presenza poiché spesso puoi sentire suonare un carillòn o vedere muoversi qualche oggetto senza che ci sia nessuno a farlo. Sul palcoscenico si occupa proprio di questo: sposta le cose senza farsene accorgere.

Chissà perché non si fa vedere! Si vergogna? Ha paura? Attorno a lei aleggia un’ombra di mistero. Tutti i membri della compagnia Patataplà, compresa Patataplà stessa, ne hanno timore e reverenza.

Madama Coriandola

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Madama Coriandola, di origini francesi, ama molto l’aria aperta. Non appena arriva la bella stagione apparecchia la sua colazione all’ombra di un ciliegio, assieme alle sue galline: Dora, Anacleta e Pizzocchera. Predilige prodotti a chilometro zero, provenienti da piccole aziende di famiglia e del territorio.

Madame Coriandola sta quasi sempre zitta, in disparte. I suoi colleghi attori fanno a gara per sentirla parlare. Ha una particolarità: ogni tanto, quando sono tutti insieme a festeggiare, spara inavvertitamente e inaspettatamente dal suo bel cappellino una miriade di coriandoli colorati (rigorosamente biodegradabili), che tantissimo i suoi compagni.

Lei ride: una risata molto composta.

Pollaperàno

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Eugenio Fragola

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E’ un essere alquanto raro: per un terzo pollo, per un terzo papero e per un terzo umano.

Nessuno sa il suo vero nome, perciò tutti lo chiamano così: Poll(o)-(p)Aper(a)-(um)Ano.

Ultimo arrivato nella compagnia, è stato accolto calorosamente dagli altri membri e ritenuto indispensabile per il gruppo.

Nato nel 1930 nella Repubblica Ceca, scappato in Italia dalla dittatura totalitaria, è un appassionato di arte e musica. E’ colui che si occupa di luci e orchestra. Nonostante la sua età è molto in forma. Ha un carattere paziente, ma sa essere anche autorevole.

Litiga spesso con i tecnici delle luci, perché non riescono ad indirizzare bene i faretti (rigorosamente a luce solare) sulla scena. Sappiamo da voci certe che è molto affezionato a una delle galline di Madama Coriandola e, cosa importante, corrisposto. Accadde spesso, infatti, che Pizzocchera lo vada a trovare sulla scena. Purtroppo, la maggior parte delle volte Pizzocchera si ritrova sul palcoscenico non per amor di Pollaperano, ma perché la nostra gallina ha problemi di memoria e si dimentica dove andare!

Anche lui, come la Signora Invisibile, c’è, ma non si vede quasi mai e non perché sia invisibile, ma perché è sempre super impegnato.

E’ lo stilista della compagnia Patataplà. Confeziona abiti per loro da ormai trent’anni! Genio della moda, ha studiato a Milano con i migliori stilisti per poi dedicarsi alle nuove compagnie nascenti. Ha incontrato Patataplà all’età di venticinque anni ed è rimasto con lei fino ad oggi.

Ha sempre un po’ di problemi ad incontrare i gusti di Madama Coriandola, la più esigente del gruppo e dalla vita molto sottile, ma riesce sempre e comunque ad accontentarla…dopo molte tribolazioni.

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